Siamo a metà Marzo e sto salendo “a random”, le idee non sono ancora chiare magari per il gran caldo o il vino della sera prima. Dopo la capanna Piansecco raggiungo un gruppo di sci alpinisti, li supero notando il loro materiale da carro armato… Materiale ovviamente nuovo consigliato da qualche guru in qualche corso CAS o CAI. Mi chiedo a cosa servono sci “patelloni“, attacchi con stopper, tacco 16 e ferraglie varie, scarpone 4 lacci e non da ultimo un bel sacco con “Airbag“. Appeno mi allontano sento i vari commenti sul mio materiale e sul mio modo di andare in montagna: materiale leggero, Sonda-pala-Artva, tutina, piumino e giacca Gore-Tex, e ovviamente 3 gel.
Ad un certo punto decido di andare verso il Chüeboden. La salita in cima è un po’ difficoltosa a causa della “neve beton“. Il mio pensiero ritorna ancora ai carri armati, mi chiedo cosa fanno… non li vedo più.
In seguito scendo da un canale esposto Nord-Est del Chüeboden verso il Rotondo. Bella discesa, neve dura e pendenze non ripide.
Raggiunto il passo di Rotondo proseguo verso l’omonimo Pizzo, la traccia è molto bella e in un attimo arrivo al deposito. A questo punto mangio un GEL e penso se portare gli sci in cima, magari il versante Nord è in condizioni. Ricordo di essere sceso una volta, circa 5-10 anni fa, ma dalla sella inferiore. Arrivato alla sella superiore lascio gli sci e proseguo gli ultimi 20 metri di roccia verso la cima. Vedo subito che le condizioni sono a posto, magari manca un po’ di neve ma fattibile. La discesa è un po’ impegnativa ma molto bella e anche ripida.
Ritorno al passo Rotondo e finalmente mi appresto per la discesa finale. La neve è tipo “firn“. Mentre scio su questa neve mi chiedo ancora una volta a cosa servono i “patelloni“…
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